16/01/2018 – “Sono passati cinquant’anni dal terremoto del Belice che, colpendo la Sicilia centro-occidentale, ha fatto registrare 296 vittime e la distruzione di interi centri abitati (Montevago, S. Ninfa, Salaparuta, Gibellina, e S. Margherita Belice). Nel 1968, la zona colpita non rientrava tra quelle definite ‘sismiche’ nella classificazione del territorio italiano di quel periodo: il 98% dei fabbricati realizzati in muratura ordinaria subì ingenti rovine, mentre quel 2% costruito in cemento armato registrò danni marginali pur non essendo vigente alcuna norma antisismica”. Queste le parole di Fabio Tortorici, Presidente della Fondazione Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi, ricordando il violento sisma che, tra la notte tra il 14 e il 15 gennaio del 1968, distrusse i paesi della Valle del Belice. “In questi anni sono stati fatti grandi passi in avanti riguardo alla classificazione sismica della nostra..
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