21/04/2020 – “Come gestiremo, nel dopo-emergenza, i luoghi dell’abitare, gli spazi pubblici, le dinamiche urbane? Come verrà fatta ripartire l’economia, riattivati i cantieri, trasferita una indispensabile spinta propulsiva al mondo delle costruzioni? E ancora, come vediamo il futuro delle nostre città, dei territori, muovendo dall’insegnamento della pandemia? Serve una capacità di progetto. Dunque, c’è bisogno di architettura e di architetti. Eppure, tutto questo pare non essere sufficientemente percepito dai principali attori politici e dai decisori del nostro Paese”. Sono le domande che il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) si pone e, soprattutto, pone ai decisori politici in questa fase cruciale per l’Italia. “È quantomeno singolare – prosegue il CNAPPC – che gli architetti non vengano coinvolti in una fase drammatica della..
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