10/12/2020 – Il Codice Appalti del 2016 è di difficile applicazione, ha rallentato la realizzazione degli investimenti pubblici e ha aggravato gli adempimenti burocratici. Anche il decreto Sblocca Cantieri non sembra aver risolto le principali criticità normative preesistenti. Perplessità anche sulla normativa anticorruzione: solo il 13% dei Responsabili unici del procedimento (RUP) che hanno un ruolo di direttore/dirigente apicale la ritiene utile e rispondente ad esigenze di trasparenza. I dati emergono dall’indagine realizzata da Conferenza delle Regioni e Province autonome, Confindustria, Ance e Luiss su 5104 stazioni appaltanti e 217 operatori economici e presentata ieri nel corso dell’evento online “Perchè in Italia le opere pubbliche sono ferme?” da Bernardo Giorgio Mattarella, Professore Ordinario di Diritto Amministrativo presso la LUISS “G. Carli”. Regioni: ‘il Codice Appalti..
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