09/07/2020 – Non essere discriminati quando si tratta di riconoscere misure di sostegno economico alle imprese in difficoltà (leggi soprattutto il contributo a fondo perduto); essere ascoltati in merito alla complessità normativa e alle criticità operative delle iniziative intraprese dal Governo; essere tenuti in considerazione dallo Stato per quello che sono, ossia una risorsa per la crescita e il futuro del Paese su cui bisogna investire. Sono le richieste delle associazioni dei giovani professionisti italiani – ingegneri e architetti, geometri e periti industriali, avvocati e notai, consulenti del lavoro e assistenti sociali – che ieri pomeriggio hanno dato vita ad un “sit-in di proposta” davanti a Montecitorio. I giovani professionisti under 40 rappresentano circa 1 dei 2,3 milioni di professionisti italiani, il loro lavoro contribuisce in maniera notevole al Pil nazionale ma si sentono trascurati dalla politica, non adeguatamente..
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